Hiatus

Ho bisogno di smettere di fare le pulizie di casa. Se da un lato come stirare le camicie mi piace e mi rilassa, fare pulizia in caso mi provoca una orticaria instantanea.

Per questa ragione avevo deciso di investire del denaro in una persona che per conto mio si occupasse delle pulizie di casa. Niente di che, intendiamoci. Sono una persona piuttosto ordinata in casa e certamente non ci sono eventi eccezionali da dovere gestire.

Potremmo dire ordinaria amministrazione.

Purtroppo con l’arrivo della pandemia ho dovuto fare a meno, giustamente, dell’aiuto di questa persona. Per questo ho dovuto cominciare ad arrangiarmi.

Lo stile è quello della casalinga disperata. In questo caso disperata non per la sua situazione familiare ma per la poca consapevolezza dei prodotti per la pulizia esistenti sul mercato. Tutti quelli che usavo anni fa sono praticamente scomparsi. Anche comprare uno spazzolone è una impressa che richiedere approfondite ricerche su Internet prima di prendere una decisione. Ce ne sono di ogni forma e foggia. Le funzionalità e l’ergonomia più disparate. Ho provato a mettere in campo le mie residue conoscenze di fisica per farmi una opinione con scarso successo.

Finalmente ho tutti i prodotti che, immagino, mi servano in casa. Naturalmente è come nel bricolage. A metà del lavoro ti rendi conto che ti manca un utensile fondamentale e sei morto. Nel caso specifico dopo avere comprato un mirabolante spazzolone mi sono reso conto che mi mancava un secchio. Avrei dovuto comprare un bundle, lo sapevo.

Il mio inconscio mi suggerisce che proprio di fare le pulizie non ne ho voglia.

Puliti i pavimenti si arriva alla pulizia del bagno. La cosa non mi turba particolarmente. Ho fatto il militare e di bagni ne ho puliti a dozzine e, certamente, in condizioni molto più critiche dei miei. Indosso i miei bravi guanti di gomma ma mi danno fastidio. Li levo per poi realizzare ore dopo che i prodotti rendono la pelle del tutto simile a quella di una lucertola che riposa su una roccia del deserto del nevada. Nota mentale: metti questi cavolo di guanti o cercati una buona manicure. Opto per la prima ipotesi.

Mesi fa mi sono regalato un aspirapolvere Dyson. Il razionale è che avendo una casa distribuita su tre piani avere un cavo che ti gira tra i piedi è una enorme rottura di palle. La scelta è stata ottima. Ho solo avuto bisogno di sperimentare il migliore compromesso tra potenza di aspirazione e durata della batteria. Dopo una serie di esperimenti e relative note di laboratorio sono arrivato a quello che credo che sia il migliore compromesso possibile. Dopo mesi che l’aggeggio sta nel mio sgabuzziono non sono ancora stato in grado di comprendere a cosa servono tutte le spazzole di cui è dotato.

Non so per quale motivo ma questa casa al lago si riempie di ragni ad una velocità impressionante. Oramai credo di averne una intera colonia dispersa per casa. Alcuni di loro li chiamo anche per nome per farmi compagnia. Non mi danno fastidio e non ho mai avuto paura degli insetti. Io vivo tranquillo e loro pure. Ogni tanto gli faccio fare gli straordinari perchè gli distruggo le loro bellissime ragnatele ma, si sa, ogni convivenza è fatta di compromessi. In fondo io sono il proprietario di casa e loro sono gli inquilini. Le regole condominiali le scrivo io.

Esiste il tema della polvere. Se quella sui pavimenti viene elegantemente raccolta dall’aspirapolvere Dyson c’è quella sui mobili. Ora, per scelta personale ho pochissimi mobili e nessun soprammobile. Mi sono sempre stati sulle palle i soprammobili. Non servono a nulla ed in genere sono frutto di regali indesiderati. Dai, confesso, ogni volta che ne ricevo uno questi finisce dritto in cantina. Detto questo una volta io usavo uno di quegli spolverini da casalinga americana. Un oggetto che oggi potrei sfoggiare con orgoglio ad una qualsiasi sfilata del gay pride tanti sono i colori che lo compongono. Non sono stato in grado di trovare un oggetto simile in nessun negozio in Como e provincia. L’unica scelta possibile è stato comprare lo Swiffer.

Io lo Swiffer lo detesto. Non è riusabile e quando ne hai bisogno ti mancano sempre i pezzi di ricambio. Devo trovare un’altra soluzione. Una spugna umida sarà probabilmente la mia prossima scelta.

Un’altra caratteristica peculiare di questo posto è la velocità con la quale l’acqua sul pavimento si asciuga o, meglio, non si asciuga. Sarà per via della vicinanza del lago e la relativa umidità ma ci vogliono secoli prima che un pavimento ritorni asciutto e praticabile. Per questo mi ritrovo isolato da qualche parte in casa per una mezz’ora o giù di lì. Ovviamente in quella mezz’ora ho lasciato il telefono da qualche altra parte e quindi non mi rimane altro che fissare una parete e, se mi va bene, scambiare qualche parola con uno dei miei ragni ospiti.

Rimane il cambio della biancheria. Io ho deciso che fonderò una startup che produca biancheria per il letto con chiare indicazioni sul dispiegamento dei lenzuoli “sotto”. Non so voi ma io ho sempre bisogno di almeno tre tentativi prima di azzeccare la posizione e la disposizione giusta. Ho cominciato anche a odiare le lenzuola con gli angoli che, se sono utili in fase di dispiegamento, sono una enorme rottura di palle durante la stiratura. La babysitter dei miei figli sostiene che esiste un metodo veloce per stirarli a modino ma, nonostante le abbia offerto cifre iperboliche per svelarmi il segreto, non mi ha ancora messo a parte della soluzione. Deve essere un segreto di famiglia che si tramanda oralmente.

Ora però la pandemia è finita e quindi la persona che mi aiutava può venire a salvarmi. Evviva!

No, non è così. Fulminata sulla via di Damasco ha deciso di smettere questo lavoro dopo avere frequentato un corso di massaggi Shiatsu.

Sono disperato.

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