Il cane a passeggio

Il posto in cui vivo è molto ricco di verde e questo fu proprio uno dei motivi per cui decidemmo di trasferirci qui dal centro di Milano.

Forse a causa della quantità di giardini a disposizione il numero di famiglie con un cane in casa è elevatissimo. Noi, nonostante le pressioni, non siamo tra queste, almeno per il momento.

Spesso la sera mi capita di fare una passeggiata in alcune di queste aree verdi ed è inevitabile incrociare i padroni che portano a passeggio il loro cane.

Tra i proprietari si distinguono ad occhio due grandi categorie e classificazioni.

Coloro che hanno una cane per libera scelta e coloro che hanno un cane per scelta di qualcun’altro.

I primi hanno un vero e proprio rapporto con il loro animale. Si muovono in perfetta sincronia ed armonia nel loro passeggio. Sono felici di passare del tempo insieme e spesso li senti quasi conversare tra loro. Di frequente si fermano nelle aree dedicate agli amici a quattro zampe e lasciano che il loro animale corra felice sino a ritenersi soddisfatto.

Nonostante le normative vigenti tutti questi animali sono generalmente sollevati dall’obbligo del guinzaglio.

In questa categoria possono essere identificate delle sottospecie, anche se non mi dilungherei troppo a descriverle. C’è il genitore mancato per cui il cane è un evidente succedaneo di un figlio e che viene trattato come tale. C’è il single che riversa tutto il suo amore, platonico si intende, sul suo compagno canino. Ci sono coloro che hanno invece un rapporto che potrei definire sano ed equilibrato e che semplicemente si godono il piacere di un animale domestico dalla spiccata intelligenza e dalla scarsa invasività.

C’è poi l’altra categoria.

Quelli che hanno ceduto ai desideri dei figli, moglie, marito, fidanzata o fidanzato. Quelli che se fossero soli non avrebbero mai pensato di mettersi in casa un animale peloso e desideroso di cure ed attenzioni.

Questi li riconosci davvero subito da alcuni tratti caratteristici.

Molto raramente il cane riesce a sciogliersi dal suo guinzaglio. Guinzaglio che molto spesso è sempre teso nel tentativo di farli muovere.

Il guinzaglio è sempre teso perchè l’uscita con il cane deve durare solo il tempo strettamente necessario a fargli espletare le sue funzioni naturali. Null’altro.

In genere il cane di queste persone non è mai al fianco del padrone ma, generalmente, due o tre metri indietro e fermamente deciso ad esplorare ogni millimetro quadrato del terreno circostante piuttosto che stare al passo. Per questa ragione non è raro ascoltare litanie di bestemmie e parolacce che lèvati.

Tutte queste persone non si curano del loro cane e sono perennemente in adorazione dello schermo brillante del loro cellulare. Sospetto che il cane possa anche assolvere una sua funzione nel caso di relazioni extra coniugali. Il tempo che si spende facendo passeggiare il cane può essere dedicato a corrispondenze di amorosi sensi senza destare sospetti che invece nascerebbe se ci si chiudesse in bagno a doppia mandata. In questo ultimo caso immagino che anche un tornado forza 4 o una tempesta di neve non basterebbe a fermare la periodica passeggiata della massa di pelo.

Nessuno di loro frequenta l’area cani. Il tema principale è quello di fare in modo che la passeggiata duri il meno possibile per potere tornare a spiaggiarsi sul divano. Questo non è vero per i fedifraghi di cui sopra. In questo caso il cane è sempre affetto da colite che richiede passeggiate della lunghezza pari a quella di mezza maratona.

Infine, i passeggiatori per forza, raramente sorridono.

Io avuto diversi cani quando vivevo con i miei genitori ed occuparmene mi ha sempre fatto rientrare nella prima tipologia di persone.