Il rumore del terremoto

Nonostante ci trovassimo a circa cento chilometri dall’epicentro della scossa dei giorni scossi ci sono tante cose che mi hanno colpito profondamente.

La prima è la forza potente che si sprigiona durante uno di questi eventi. Ho visto una casa possente tremare come se fosse una foglia. Intonaco spesso una decina di centimetri che si sbriciolava come se fosse neve e armadi di legno massiccio spostati come se fossero stati costruiti di carta velina.

Anche il rumore ti colpisce. E’ un rombo possente e difficilissimo da descrivere. Non avevo mai udito nulla di simile in vita mia. Forte e crescente per poi scomparire quasi istantaneamente.

La continuità degli eventi è un altro elemento importante. La forte scossa non è sola. Si trascina una infinità di altri eventi che si susseguono incessantemente sebbene di minore intensità. Non riesci ad abituarti. Credo che sia impossibile farlo.

Per me è stata una grande paura ma non un evento catastrofico. Nonostante questo continui a dormire con un occhio aperto. Ogni piccolo rumore ti fa sobbalzare dal letto. Ogni tremore ti riporta alla scossa originale e sei sempre pronto a preciparti in un posto sicuro, ammesso che ce ne siano.

Siamo tornati a casa in quella pianura Padana nebbiosa ed un pochino triste ma, se non altro, decisamente meno a rischio sismico. Nonostante questo continuo a pensare a quelle persone che sono là e che continueranno a dormire con un occhio aperto non potendo fuggire da casa loro.