La leggerezza della comunicazione

Che comunicare sia un’arte è fuori di dubbio.

Già coloro che sono esperti in quest’arte si ritrovano a gestire degli sfondoni di tanto in tanto, figuriamoci quelli che si sentono addosso la pressione di dovere comunicare fantastiche iniziative che rompano con il passato.

La giunta capitolina annuncia che grazie ad un accordo di co-marketing con Atac:

D’ora in poi l’abbonamento annuale del trasporto pubblico, per i perseguitati razziali sopravvissuti ai campi di sterminio e residenti a Roma, è gratuito.

L’annuncio, scarno, qui.

Diciamo innanzitutto che in sé e per sé la cosa è lodevole.

Peccato che nel contesto sia una vera e propria manifestazione di ingenuità e voglia di strafare con annunci roboanti.

Il numero di dei perseguitati razziali sopravvissuti ai campi di sterminio e residenti a Roma si stima in meno di dieci unità. Grazie alle leggi esistenti questi dieci già potrebbero viaggiare a costo zero, ammesso che vogliano farlo con i mezzi dell’Atac.

Se si tratta di una operazione di co-marketing fatta come si deve sul sito di Atac dovrebbe esserci qualche genere di comunicazione a supporto dell’iniziativa.

Ora, a parte il sito che mi fa lacrimare le pupille, ci ho girato per una quindicina di minuti senza riuscire a trovare una sola parola su questa iniziativa. Anche una ricerca sul sito non porta a nessuna nota o comunicazione.

Dilettanti allo sbaraglio.

Non entro nemmeno nel merito del mio desiderio di sapere come si articola questa operazione di co-marketing dato che sarebbe come sparare sulla Croce Rossa.

E questo sarebbe il tanto atteso cambiamento?