Una scelta avvenuta quasi per caso, del tutto inconsapevole sotto certi aspetti. Trovare un luogo che fosse equidistante da Milano, Lugano e Buccinasco.
Quando mi trasferii qui non avevo grandissime aspettative. Mi confortò, molto, la presenza del lago, meglio dire dell’acqua, davanti casa. Il suono della risacca che potevo sentire dal giardino di casa. Fu un succedaneo del mare che, sfortunatamente, era troppo lontano da quei luoghi intorno ai quali gravitano i miei interessi.
Fu una grande scelta.
Questo luogo è incantevole e non finisce mai di stupirti e di nutrirti.
E’ un luogo che si trasforma costantemente e possiede infinite chiavi di lettura che sembrano adattarsi allo stato d’animo del momento. Può essere chiassoso e veloce o malinconico e silenzioso.
E’ quel luogo dove arrivi la sera e tutto si normalizza nella quiete della brezza che si leva. Non senti la cacofonia della città, il traffico si diluisce in nulla e quando spegni il motore della macchina chiudi tutto fuori.
Circondato da persone che possono essere molto silenziose, in principio restie a dare confidenza, ma che presto si aprono e se non proprio ti accolgono ti fanno sentire a tuo agio.
Quasi ogni mattina o, talvolta, la sera fai una corsa sul lungolago. Poca roba. Cinque sei chilometri con te stesso. Il tempo giusto per iniziare la giornata con il cervello sgombro da pensieri o chiuderla riconoscendo che tutto è ancora possibile.
Corri e ti guardi intorno. Ogni giorno scopri qualche dettaglio in più. Una decorazione su un muro, un giardino, una pianta. Quasi tutte le persone ti salutano quando passi. Qualcuna la riconosci e basta un cenno del capo. In pochi chilometri c’è tutto. Un tesoro dietro l’altro in attesa di essere scoperto.
A me questo posto piace da morire.
Ho trovato degli amici, molto cari e anche questa è una sorpresa. Non immaginavo che quella dimensione in cui sono nato esistesse ancora nel duemilaventi. Eppure c’è. E’ tangibile. Esiste.
Venite a farci un giro. Aprite gli occhi e non ve ne pentirete.