Le grandi conquiste

Photo by Wolfgang Hasselmann on Unsplash

Diciamo la verità, invecchiare ha ben poco di piacevole.

Tra pochi mesi compirò cinquantacinque anni e solo scrivere quel numero mi fa venire i brividi. C’è molto poco di bello da raccontare riguardo l’invecchiamento.

Sono oramai perseguitato da acciacchi continui. Quando esco a correre mi ritrovo troppo spesso a percorrere una via crucis ed anche il caro vecchio Garmin di dice che i miei tempi di recupero stanno aumentando inesorabilmente. Lo stesso dicasi per qualsiasi fastidio di natura fisica. Il tempo necessario per ritornare ad una situazione di normalità diviene sempre più lungo.

Eppure ci sono delle cose che, innegabilmente, possono considerarsi dei grandi traguardi. Immagino che ognuno di noi abbia i propri tempi per quanto riguarda questa consapevolezza. Per me il tempo della consapevolezza risale al compimento del mio cinquantesimo anno di età.

Mica pizza e fichi.

La prima cosa che ho, finalmente, realizzato è che a nessuno importa di quello che fai, dici o scrivi. Davvero, è proprio così. A nessuno importa se non a quelle due o tre persone che ti sono veramente vicino. La realizzazione di questo fatto ti porta vicinissimo ad una forma di libertà assoluta che prima della illuminazione era impossibile anche solo immaginare. Puoi fare quello che ti pare, dire tutto quello che ti gira per la testa e fare altrettanto con la scrittura.

Il maggior pericolo è che tu possa correre è che qualcuno ti giudichi in quello specifico e particolare momento. Niente di più.

E qui arriva la seconda grande conquista. Anche del giudizio degli altri non te ne può fregar di meno. A questa età, se sei risolto, hai piena consapevolezza di quello che sei e di quello che vuoi. Fai quello che tu, personalmente, ritieni giusto e ti disinteressi completamente del giudizio degli altri.

Certo è che esiste sempre un confronto con le due o tre persone di cui ho già parlato prima perché solo del loro giudizio ti interessa.

Devi solo resistere alla tentazione di fornire consigli. Da questo punto di vista sono sempre stato daccordo con Buz Luhrmann:

“Advice is a form of nostalgia, dispensing it is a way of fishing the past from the disposal, wiping it off, painting over the ugly parts and recycling it for more than it’s worth”

Per il resto mi sembra di vivere in un contesto di assoluta libertà e questo credo sia uno dei più grandi vantaggi dell’età che avanza. Mi dispiace solo esserci arrivato un pochino tardi.

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