In questi mesi in cui sto smanettando nel tempo libero con i temi del metaverso attraverso il mio Oculus mi sono persuaso di un paio di cose.
Il metaverso sta diventando l’ennesima buzzword in cui poco scrupolose società stanno cercando di sfilare quattrini facili ai propri clienti. Tutti parlano di metaverso, pochi lo capiscono e ancora meno ci stanno mettendo dentro le mani per davvero. Oramai sono anni che si cavalca l’onda del momento con il solo risultato di svilire nuove opportunità e creare un alone di negatività intorno alle nuove tecnologie.
Il metaverso richiede pensiero. Molto pensiero. L’idea di costruire una propria presenza nel metaverso non può ridursi alla creazione di un ambiente in tre dimensioni che rispetti il linguaggio visuale della azienda che lo ha creato. Se questo è l’approccio, evitate di investire i vostri quattrini in iniziative di questo genere. Da questo punto di vista credo che dei nuovi approcci di Service Design, Interaction Design e, in qualche modo, Visual Design siano necessari. Mi sono reso conto che non è una cosa facile e per questo sono molto scettico riguardo tutti coloro che ci si stanno buttando a capofitto. I service designer bravi, così come gli interaction designer, sono merce rarissima e di assoluto valore. Sono loro che penseranno e progetteranno un metaverso nel senso compiuto del termine.
Sono convinto del fatto che esistano due differenti approcci al metaverso. Il primo è completamente immersivo e vuole trasportare l’utente in un universo alternativo rispetto a quello reale. L’altro vuole aumentare la realtà esistente con nuove modalità di interazione e di aumento dell’informazione. Uno non è preferibile all’altro. Tutto dipende dal pensiero che è stato fatto a valle.
Infine credo che possa esistere una stretta correlazione tra tutto ciò che compone l’universo Web3 o, in alternativa, blockchain, smart contracts, NFT e via discorrendo nel disegno di un metaverso.
Anche su quest’ultimo aspetto noto che tutti ci si stanno buttando a capofitto senza avere alcuna competenza con l’aggravante di mettere a rischio i propri sudati quattrini.
Bisogna metterci la testa, e con grande convinzione per poterci tirare fuori qualche che sia davvero di valore.