Misantropia

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Photo by mari lezhava on Unsplash

Era il 13 Marzo 2020 quando tornai a casa dopo una settimana terribile dal punto di vista lavorativo. Avevo appena terminato il processo di certificazione ISO 9001 per Sketchin.

Quel giorno la mia giornata lavorativa terminò dopo pranzo ed in quel momento decisi che mi sarei preso mezza giornata di riposo. Mi fiondai dal concessionario Harley Davidson e mi comprai la moto che ora riposa nel mio garage.

In quel fine settimana decidemmo di cominciare con il lavoro da remoto nonostante non ci fossero ancora indicazioni di lockdown da parte del governo.

Quello moto riuscii ad andare a prenderla dal concessionario solo mesi dopo.

Da allora ho quasi sempre lavorato da casa e da questa sono uscito praticamente solo per fare acquisti di genere alimentare, tipicamente una volta a settimana, e per andare a prendere i miei figli a fine settimana alterni.

Sono passati quasi nove mesi ed il regime non è affatto cambiato.

Sono stati messi estremamente complessi e spesso mi sono ritrovato a vivere la sindrome del giorno della marmotta. Giorni che si ripetono uguali ed il cui ritmo è cadenzato dal calendario delle conference call.

In queste ultime settimana mi rendo conto che la mia latente misantropia si è estremamente acuita. Mi rendo conto che i rapporti personali che ritengo essere chiare per la mia vita sono in qualche modo diventati più resistenti mentre tutto il resto ha perso ulteriore valore.

Credo che in questo periodo natalizio mi trasformerò nel Grinch.


Shameless self promotion ahead…

Nel caso non ve ne foste accorti qui in giro c’è anche un podcast con il quale potrete intrattenervi.

Quello di seguito è l’ultimo episodio.

Qui, invece tutti gli episodi pubblicati sino ad ora: Parole Sparse – Il Podcast


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