Si.Può.Fare!

Qualche settimana fa ho scritto della mia esperienza relativa alla somministrazione della prima dose del vaccino per prevenire l’infezione da Covid-19 e di come questa sia stata una esperienza assolutamente perfetta.

Ci ho pensato molto in questi giorni.

Non appena terminato il vaccino sono stato fatto accomodare in una sala d’attesa dove ho dovuto trascorrere i quindici minuti necessari per evitare eventuali effetti negativi. La sala era ordinatissima ed eravamo in molti ad aspettare. A distanza da me c’era una signora, non giovanissima, che si guardava intorno e non è riuscita a trattenere una esclamazione: “Non sembra nemmeno di essere in Italia!”

Purtroppo la signora ha ragione. Non sembrava di essere in Italia.

Molto tempo fa un caro collega inglese dette una definizione perfetta: “L’Italia è quel paese in cui il singolo si salva quasi sempre mentre il paese va a rotoli”.

Questo è quello a cui ci siamo abituati e contro il quale abbiamo abbassato le armi dichiarando sconfitta.

Ed invece, si può fare. E’ stata comunque necessaria una debacle di dimensione abissali per arrivare comunque ad un sistema di erogazione dei vaccini che fosse non solo degno di un paese civile ma organizzato in maniera incredibilmente efficace ed efficiente.

Questo dimostra che una macchina pubblica che funziona è possibile. E questo anche se è stata necessaria una pandemia mondiale per dimostrarcelo.

Tra le tante cose che potremmo imparare nell’era post pandemia questa credo che sia la più rilevante. Le amministrazioni pubbliche sono piene di talenti e di capacità che possono, e devono, essere sfruttate. Dobbiamo essere capaci di imporre il modello vaccinale all’intero apparato dello Stato. Mandare a quel paese tutti coloro che vi si oppongono per interesse personale o per semplice comodità e sicurezza.

Quello che ho visto nel giorno del mio vaccino mi piacerebbe fosse la normalità e non l’eccezione.

Sogno. Sogno ancora, nonostante l’età e le cicatrici.


Shameless self promotion ahead…

Nel caso non ve ne foste accorti qui in giro c’è anche un podcast con il quale potrete intrattenervi.

Quello di seguito è l’ultimo episodio.

Alessandro Galetto

Fuga da Whatsapp

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