Sono perplesso

E così è cominciata la tanto attesa Fase 2.

Leggo i documenti rilasciati dal governo e le relative risposte alle domande più frequenti in attesa di capire quali differenze la mia regione introdurrà rispetto alle indicazioni esistenti.

Non si tratta di un esercizio facile.

Allo stesso tempo ascolto le dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri Conte che, tra le altre cose, dice:

Contiamo sul senso di responsabilità dei cittadini.

Io su questa affermazione nutro dei grandissimi dubbi. Non sono così convinto che si possa contare su questo senso di responsabilità. Forse per qualcuno di noi ma non per tutti. Ho il grande timore che tra tre settimane ci ritroveremo da capo a dodici con una situazione critica quanto la precedente.

Mi auguro di sbagliarmi ma, per non sapere né leggere né scrivere, io continuerò a comportarmi esattamente come nella Fase 1. Me ne sto rintanato tra le mura di casa in attesa di capire cosa sta succedendo.

Di pari passo salgono le critiche nei confronti del governo. In parte mi sembrano più che legittime ma poi mi fermo a riflettere. Al di là delle menate di pura posizione politica mi domando chi sarebbe stato in grado di gestire una situazione del genere.

Si tratta di una cosa che nessun paese al mondo si è mai trovato a dovere affrontare. Al di là della bandiera politica cosa avrebbe fatto chiunque altro?

Non mi sono ancora dato una risposta ma credo che sia un tema su cui dobbiamo riflettere.

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