E con un titolo degno del migliore populismo e della chiacchiera da bar iniziamo questo scritto del lunedì.
La UCLA, University of California, Los Angeles, pubblica una offerta di lavoro per la posizione di Adjunct Professor nel dipartimento di Chimica e Biochimica. Il candidato ideale deve essere in possesso di un PhD in chimica, biochimica od equivalente.
Non solo: “have significant experience and strong record in teaching chemistry or biochemistry at the college level.”
Fino a qui nulla di strano. Mi sembra ovvio che un professore universitario sia sufficientemente qualificato per insegnare una materia e che sia in grado di dimostrare di averlo fatto con successo in passato.
Il bello di questo annuncio arriva con questa frase: “Applicants must understand there will be no compensation for this position.”
Questa è veramente bellissima e ci riporta al titolo dello scritto di oggi. Ti sei fatto un mazzo tanto per portarti a casa il tuo PhD, hai insegnato con successo e ti sei quasi guadagnato i galloni da professori e, alla fine, lo farai gratis.
Naturalmente si scatena un inferno al quale UCLA tenta di mettere una pezza rilasciando la nota che vedete qui sotto.
Mah, mi ricorda molto da vicino alcuni annunci che vedo transitare nella italica penisola su LinkedIn.
Quello che mi stupisce e che chi li posta non riesca ad immaginare il fiume di guano che li travolgerebbe dopo averlo fatto. Alla fine basterebbe semplicemente mettersi nella posizione di chi lo legge il tuo annuncio. Se ti sembra una cazzata, probabilmente è una cazzata.
Il problema è che sono tutti così tanto presuntuosi da essere convinti che quel genere di offerte non solo sia legittima ma che rappresenti addirittura un privilegio per coloro che si candidano.
Un bagno di umiltà non farebbe male.
Ricordo nei giorni passati di avere letto qualcosa nel mio feed che sosteneva che sarebbe stata una buona idea retribuire le persone che sostengono un colloquio. E questo oltre a coprire le eventuali spese sostenuto per fare il colloquio.
Devo confessare che non mi sembra affatto una idea peregrina. Forse sarebbe il caso di farci una pensata. Magari non una retribuzione di carattere monetario, che fiscalmente in Italia sarebbe un incubo da gestire, ma, ad esempio, una gift card.
Tutto sommato credo che potrebbe essere un buon biglietto da visita per posizionare la propria azienda nella testa del candidato.