Rimango sempre molto sorpreso dall’uso non convenzionale che le persone fanno della tecnologia.
Nella maggior parte dei casi lo fanno a proprio vantaggio mentre in altri lo fanno a discapito degli altri.
Molti sanno che YouTube è diventato molto stringente per quanto riguarda la protezione del copyright. Se avete mai provato a caricare un video su YouTube saprete che nel momento stesso in cui lo caricate YouTube effettua delle verifiche per capire se avete utilizzato del materiale coperto da Copyright. Quindi se nel vostro bel video avere un tappetino musicale con l’ultimo brano del vostro beniamino, YouTube vi dice che non lo potete fare.
A quanto pare YouTube sta esercitando una stretta su questo tema ed è praticamente impossibile sfuggire a questo controllo.
Questa è la premessa.
Negli Stati Uniti i cittadini hanno cominciato a riprendere le forze di polizia con i propri telefoni cellulari in modo da avere evidenza di eventuali violazioni che questi commettono. Personalmente credo che sia una cosa perfettamente ragionevole e, tutto sommato, una garanzia anche per quelle forze dell’ordine che agiscono nel pieno rispetto delle regole.
E qui arriva il genio.
Un agente della contea di Alameda ha cominciato a riprodurre un brano di Taylor Swift sul suo telefono cellulare nel momento in cui un cittadino ha iniziato a registrare un video della conversazione che stava tenendo con l’agente stesso.
Quando la persona, James Burch, direttore di Anti Police-Terror Project, ha chiesto per quale motivo lo stesse facendo, l’agente ha candidamente risposto che lo stava facendo per evitare che il video potesse essere postato su YouTube.
Direi che non fa una piega.
L’articolo dal quale ho letto la notizia è questo: Cops are playing music during filmed encounters to game YouTube’s copyright striking.
Interessante il commento di Burch:
As soon as he saw the camera, he grabs his phone and presses maybe two buttons and Taylor Swift is playing…This person was ready for this.
Ovviamente YouTube non prende posizione sul tema:
A YouTube spokesperson told Mashable that they “don’t have anything to share regarding the specifics”
Questo non mi sembra il modo corretto di procedere. Le varie piattaforme online hanno oramai ottenuto un ruolo che va molto al di là del loro intento originale. Per questa ragione credo che siano necessarie delle regole molto più specifiche che regolino i termini del servizio.
La buona notizia è che, nonostante tutto, il video è ancora online su YouTube.
Shameless self promotion ahead…
Nel caso non ve ne foste accorti qui in giro c’è anche un podcast con il quale potrete intrattenervi.
Quello di seguito è l’ultimo episodio.
Qui, invece tutti gli episodi pubblicati sino ad ora: Parole Sparse – Il Podcast