1071

Photo by Nick Fewings on Unsplash

1071 sono i chilometri che ho percorso ieri durante la transumanza che ha spostato la figliolanza da Laglio a Porto Santo Stefano per permettergli di raggiungere l’isola di Giannutri per parte delle loro vacanze.

Undici ore e venti minuti in auto tra andata e ritorno. Erano secoli che non facevo un viaggio così lungo.

In quel lasso di tempo ho avuto l’opportunità di osservare a lungo il comportamento dei miei compagni automobilisti.

In generale c’è molta più rabbia per la strada di quanto io non ricordassi. Non le ho contate ma ho visto decine di automobilisti gesticolare rabbiosamente per il comportamento altrui. Clacson che strombazzavamo al minimo segno di comportamento marcato come scorretto. A me questa cosa da impressione. Io sono sempre molto tranquillo alla guida. Non credo nemmeno di sapere che suono abbia il clacson della mia macchina attuale che possiedo da ormai sette anni. Io mi limito ad osservare e, al massimo, a scuotere la testa.

Ho notato che vale sempre la regola per cui se la strada che stai percorrendo è dotato di un numero di corsie pari a n, quelle effettivamente utilizzate dagli automobilisti sono n-1. Non c’è niente da fare, la corsia più a destra non perde il suo stato di “corsia per i paria” o, altrimenti detto, “corsia dell’infamia”. Io mi metto spesso lì. C’è maggiore visibilità e se mastichi un pochino di matematica e ti fai due conti la differenza finale in termini di tempo non è molta.

Ho assistito ad almeno cinque manovre che sono state ad un passo dal creare un incidente ad alta velocità in autostrada. Cambi di corsia non segnalati, sorpassi a destra non supportati dalla casistica approvata dal Codice della Strada, frenate brusche quando il malcapitato davanti a loro non si levava di mezzo per tempo.

La solita presenza di coloro per i quali la distanza di sicurezza è un concetto del tutto sconosciuto. Ti si piazzano a due metri dal paraurti posteriori. Alcuni si limitano a piazzarsi lì ed aspettare che tu gli dia strada, altri cominciano ad usare gli abbaglianti come in una notte in discoteca ed altri aggiungono agli abbaglianti il frenetico uso del clacson. Nonostante davanti a te ci siano almeno altri cinquanta veicoli che procedono al massimo della velocità possibile date le condizioni del traffico, tu ti sposti e li lasci passare. Il comportamento si ripete con il veicolo successivo.

Credo di avere contato almeno due vetture con uomo alla guida, donna sul lato passeggero e figlioletto in braccio alla donna. Mi astengo da qualsiasi commento su questi episodi perché è facile comprendere come questo comportamento rasenti la follia pura.

Innumerevoli i casi in cui i conducenti si intrattenevano allegramente con i loro telefoni mentre procedevano ad una velocità superiore ai cento chilometri orari. Io mi domando sempre che cosa di così importante ci sia bisogno di comunicare da dovere rischiare la pelle, tua e degli altri.

Oramai vivo nella convinzione che il Codice della Strada non rappresenti più un insieme di norme da rispettare scrupolosamente ma, piuttosto, un insieme di raccomandazioni.

Diciamo che più che un viaggio è stato un safari antropologico.

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