Apple, ma perché?

Photo by Hussam Abd on Unsplash

Ho scoperto che Apple ha inviato un messaggio di posta elettronica agli sviluppatori dicendo che quelle applicazioni che non sono state aggiornate da una “significativa quantità di tempo” verranno rimosse dall’App Store.

In seguito Apple dice che gli sviluppatori avranno 30 giorni di tempo per sottoporre a revisione da parte di Apple una nuova versione della applicazione in modo da evitare la rimozione.

Si può trovare l’annuncio a questa pagina: App Store Improvements

Questo è il razionale secondo Apple:

To make it easier for customers to find great apps that fit their needs, we want to ensure that apps available on the App Store are functional and up-to-date. We are implementing an ongoing process of evaluating apps, removing apps that no longer function as intended, don’t follow current review guidelines, or are outdated.

Allora, questi ragazzi di Apple sono decisamente bravi ma in quale occasione ho il sospetto che facciano delle cavolate fuori dal mondo. Questa è una di quelle.

Ora, io posso anche capire che la quantità di applicazione pubblicate sull’App Store sia oramai diventata talmente grande da disorientare qualsiasi utente alla ricerca di qualcosa ma non capisco perché il criterio debba essere la data di aggiornamento della applicazione.

Ci sono applicazione che non necessitano affatto di essere mai aggiornate. Assolvono il compito per il quale sono state scritte e lo fanno bene. Lo sviluppatore le lascia come sono senza cercare di aggiungere funzionalità che la maggior parte degli utenti non userà mai.

Se penso a questo aspetto dal punto di vista dello sviluppatore mi sembra una buona cosa. Può lasciare la sua applicazione sull’App Store e continuare a guadagnare mentre può dedicare il suo tempo a produrre qualcosa di nuovo piuttosto che spendere tempo aggiornando qualcosa che era già perfetto. E’ perfettamente sensato.

Ad Apple questa cosa non va bene.

Il mio sospetto è che sia molto più semplice ripulire l’App Store in basa alla data, e quindi in maniera totalmente automatica, piuttosto che avere un enorme squadrone di pinguini umani che entrano nel merito di ogni singola applicazione. Si tratta quindi di un problema in casa Apple che viene ribaltato paro paro sugli sviluppatori. Per nulla bello e senza contare il fatto che quegli sviluppatori portano a casa di Apple una valanga di dollari in contanti.

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