Di digitale e vaccinazioni

person sitting on beige street bench near trees
Photo by Bruno Martins on Unsplash

Credo che tutti sappiano che il digitale contribuisce grandemente a portare il pane in tavola per me e per la mia famiglia.

Per questa ragione non posso che essere contento quando qualcuno pensa al digitale come soluzione ai suoi problemi di business.

Detto questo è ben evidente che il digitale non è la soluzione a tutti i mali.

In questo caso parlo delle prenotazioni per la vaccinazione contro il COVID-19 per le persone anziane. In questo caso parliamo di persone con ottanta anni o più.

Ora, io mi domando a quale mente geniale sia venuto in mente di far fare a queste persone una prenotazione online. Dai, su.

Qui non abbiamo bisogno di un PhD in Service Design per capire che è una cazzata colossale.

Ma quale confidenza con il digitale pensate possa avere una persona con più di ottanta anni? E questo senza contare il fatto che i vari siti saranno stati costruiti con il consueto livello di usabilità che oramai è una cifra della pubblica amministrazione.

Ancora. Questo quando i dati di queste persone sono arcinoti dato che tutti possiedono una tessera sanitaria.

Niente, non ce la possiamo fare. Non c’è davvero alcuna speranza. Siamo destinati a soccombere a causa di questa massa di burocrati ignoranti e presuntuosi.


Shameless self promotion ahead…

Nel caso non ve ne foste accorti qui in giro c’è anche un podcast con il quale potrete intrattenervi.

Quello di seguito è l’ultimo episodio.

Qui, invece tutti gli episodi pubblicati sino ad ora: Parole Sparse – Il Podcast


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