Fughe

Nel corso del tempo ognuno di noi trova degli strumenti di fuga da utilizzare in quei momenti in cui vogliamo allontanarci dalla pressione del quotidiano.

Nel corso degli anni per me questi strumenti sono diventati questi: suonare uno strumento, la lettura, scrivere codice per un progetto personale e molti altri minori che variano più o meno consistentemente nel tempo.

Qualche giorno fa scrivevo del disegno e della mia volontà di imparare qualcosa.

Ho scoperto che il disegno è davvero uno strumento di fuga fantastico. Mi permette di immergermi in una realtà parallela che riesce a distrarmi come, sino ad oggi, riusciva a fare solo suonare o leggere.

E’ l’atto in sé che permette la fuga e per questo motivo è funzionale solo a se stesso. Non ha bisogno di approvazione o giudizio da parte degli altri. Vive di vita propria.

Tra i vari esperimenti che sto provando sino ad ora trovo che il disegno dalla oservazione diretta è quello che mi piace di più. E mi piace quel modo impreciso e non fatto di assoluto realismo. Il disegno di quello che io vedo e delle cose, e dei tratti, che mi colpiscono. Potrebbe essere una lettura della realtà invece che una semplice rappresentazione fedelissima.

Scopro quindi che esiste lo Urban Sketching che è esattamente quello che in questo momento mi attira maggiormente. Da bravo bambino faccio le mie ricerche in rete e scopro che esiste un movimento che si occupa proprio di questo. Hanno anche un sito Urban Sketchers. Sul sito c’è anche il loro manifesto che ad una prima lettura mi sembra interessante.

Non credo che ci parteciperò attivamente ma mi è sembrata una cosa interessante. Quale che sia il tuo interesse, sicuramente su internet troverai un gruppo con i medesimi interessi. Questa cosa mi fa sempre sorridere.

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