Voglio stare al sicuro

person using black laptop computer
Photo by Petter Lagson on Unsplash

In alcune occasioni mi capita di usare un servizio VPN. In genere ne faccio uso quando mi trovo connesso ad una rete che non ritengo essere sicura. Quando sono in un albergo o connesso ad un hotspot WiFi che non controllo io.

Sinceramente non vedo perché dovrei permettere a qualcuno di ficcare il naso nel mio traffico di rete. Non che ci sia nulla da nascondere ma, tutto sommato, sono anche affari miei.

Continuo a leggere la narrativa che gira intorno alle VPN e, in tutta sincerità, non riesco ad essere d’accordo con nessuno dei claim che vengono fatti.

Sven Slootweg lo scrive molto meglio di me su GitHub ed io tendo ad essere d’accordo con ogni singola riga di questo articolo: Don’t use VPN services.

Oltretutto, come ho scritto nei giorni passati, alcuni servizi di Apple sono perfettamente in grado di aggirare la maggior parte dei servizi VPN.

Quasi tutti, perché scopro che nonostante sia ora impossibile scrivere delle kernel extension è comunque possibile filtrare il traffico di rete. Scopro infatti che la VPN fornita da Mullwad funziona anche con Big Sur in maniera efficace. Ne potete leggere di più qui: Big no on Big Sur: Mullvad disallows Apple apps to bypass firewall.

Oramai sono troppi anni che non scrivo una riga di codice sui sistemi operativi di Apple e a quella soluzione non avrei mai pensato. (Packet Firewall vs Application Firewall).

Di Mullwand mi piace anche il modello di Business. Sostanzialmente compri tempo di connessione e non un abbonamento annuale come faccio io con ExpressVPN, il servizio che uso ora.

Sempre in tema di privacy e sicurezza mi sono imbattuto in Purism, una azienda che produce sistemi, pc e telefoni, con un focus assoluto sulla privacy e sulla sicurezza. Se guardiamo la loro offerta di personal computer ci troviamo dentro un BIOS Open Source di cui è stato fatto audit, dei tasti che disconnettono fisicamente le periferiche come WebCam e microfono, sistemi che dovrebbero prevenire interventi non desiderati su hardware e software. Il tutto unito ad un design e a delle specifiche che non sono affatto male. Il tutto si conclude con una distribuzione Linux ad hoc che è sostenuta anche dalla Free Software Foundation.

I prezzi non sono proprio popolari ma i prodotti sono decisamente fighi.

Ci potrei fare un pensierino se non fosse che non potrei utilizzarlo per lavorare dal momento che, aziendàlmènte parlando, sono troppo dipendente da Apple (Keynote) e da Microsoft (Powerpoint).

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