Quando ho bisogno di distrarmi un pochino mi capita di prendere in mano la mia chitarra e suonare per qualche minuto lasciando che le dita scorrano sulla tastiera senza pensarci troppo su.
Confesso di essere un collezionista compulsivo di chitarre. Non riesco proprio a resistere e negli anni ho accumulato una incredibile quantità di effetti, amplificatori, accessori, chitarre, plettri e via discorrendo.
Qui si deve essere sinceri. Sono un chitarrista mediocre e ne sono perfettamente consapevole. La musica non mi porta il pranzo e la cena sul tavolo. E’ solo una via di fuga.
Ci ho messo del tempo a realizzare che sono un chitarrista mediocre. Nel corso degli anni ho comprato degli strumenti costosi con la convinzione che uno strumento migliore avrebbe potuto aiutarmi ad avere un suono migliore, un tocco perfetto, una agilità diversa. Lo stesso vale per gli amplificatori e tutto il resto. Il mio suono non è quello che desidero perché non ho la strumentazione adatta e non perché sono una pippa.
La dura e cruda realtà è la seconda.
Se vuoi diventare un musicista migliore o, nella fattispecie, un chitarrista migliore l’unico modo è spellarsi le dita sulla chitarra e suonare, suonare, suonare e ancora suonare.
Scrivo questo perché nel fine settimana ho avuto dei carissimi amici a pranzo ed uno di loro è uno dei più bravi pianisti che mi sia mai capitato di incontrare. Chiacchierando ci raccontava che in alcuni giorni suonava anche per dieci ore al giorno. Ovviamente lui non è una pippa e sulla strumento ci ha sudato parecchio. Ennesima riprova della mia tesi.
Se, al contrario, hai ricevuto il dono, è un’altra storia.
In maniera del tutto casuale la sera stessa mi sono imbattuto in un video con un intervista a Jack Pearson. Chitarrista sconosciuto ai più ma, sostanzialmente, uno dei migliori.
Questo è il video dell’intervista che ho guardato:
C’è un segmento interessante in cui il signor Pearson parla della sua Stratocaster. Non un modello Custom Shop, non una chitarra degli anni 60… Una semplicissima Fender Stratocaster Squier assemblata in Indonesia e che ha pagato 80 (Ottanta!!!) dollari in un negozio di pegni.
Ecco. Ascoltate che cosa tira fuori da 80 dollari di legno e metallo.
E quindi non si tratta di quello che usi ma di come lo usi e di quanto tempo hai speso per imparare ad usarlo.
Mi sono reso conto di essere stato mosso per lungo tempo da una falsa illusione da un lato e dalla potenza del marketing dall’altra.
Nonostante questo la mia collezione di chitarre continuerà e non perché io sono convinto di potere diventare un chitarrista migliore ma, molto più semplicemente, perché mi piacciono da impazzire.